giovedì 29 dicembre 2011

La crisi in corso è troppo grande perché si possa ignorarla, anche da questo blog, che amerebbe scrivere solo versi e righe intorno alla poesia.
Della manovra governativa si possono dire due cose.
La prima riguarda il fatto che gli attori di essa sono legati mani e piedi al sistema e quindi le misure che adottano sono sempre quelle, al di là di qualche illusoria invenzione creativa che incide poco o niente.
La seconda riguarda il fatto che queste misure sono per loro natura organizzate per far pagare la crisi ai più deboli.
Non ci si deve poi dimenticare che tutta Europa è governata dalle destre che mettono sul conto anche piazze tumultuanti che darebbero ragione di una sterzata ancora più a destra. Vero è che l'Italia non ha una tradizione militarista ma non è che i Bava Beccaris e i governi Tambroni siano di mille anni fa.
Le uniche proposte serie e capaci di fare uscire dalla crisi sono inattuabili dalle attuali forze politiche. Non è vero che non ce ne siano. Ormai, rispetto a sei mesi fa, quando di questa crisi totale in arrivo parlavano solo esperti e acuti commentatori, la maggioranza della popolazione credo abbia capito che se ne esce solo con misure che intacchino beni e rendite dei più ricchi. Misure che, per quanto fossero contenute, farebbero gridare subito contro il bolscevismo.
Può essere che la parte più democratica della popolazione scenda davvero in piazza e che dobbiamo assistere a scontri sanguinosi. Ai tempi di Bava Beccaris c'era il partito socialista che guidava la protesta. Nel 1960 di Tambroni c'era il partito comunista. Quei partiti insieme ad altre forze politiche, con la loro capacità di mediazione e di rappresentanza, furono in grado di evitare che a quelle stragi ne seguissero altre e il movimento di massa e di protesta potè condizionare in senso più democratico il paese. Oggi  che esista una forza politica, solo di movimento o di partito, in grado di svolgere la stessa funzione è drammaticamente in dubbio.

2 commenti:

  1. E' un po' che non la leggo, ma trovo molto interessante la sua analisi, tanto più che alla televisione e sui quotidiani maggiori si alternano riflessioni e analisi anche contrastanti tra loro.
    Io non so bene che cosa sia successo ai tempi che dice lei, non so neppure chi fossero questo Bava Beccaris e Tambroni,ma, a intuito, mi pare che lei abbia proprio ragione.
    Io continuo a preferire la sua scrittura poetica e letteraria, ma ben vengano anche analisi così

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  2. grazie cara lettrice, fa piacere risentirla.

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