Caro amico, ti scrivo in digitale
Vecchio mio,
va tutto bene,
mi preme
solo di sapere se come sei solito
le stai schivando tutte queste ingiurie
dei tempi scellerati che viviamo
e però t’invito, ce n’è da fare
comunque, ché la scadenza è fra poco
tutti quegli orizzonti disegnati
così ristanno entropizzati e fermi
che a breve l’Occidente non c’è più
e l’Oriente dagli Urali al mar del Giappone
ha solo movimenti di restauro
dell’ordine antico di elmi ammaccati e
laser nucleari.
La diagonale del tempo geologico
mostra gli interstizi come via di fuga per
evitare l’asfissia dell’antropocene,
senza farci troppe illusioni
carta e penna serviranno
e non dimentichiamoci
che a distruggere la biblioteca di Alessandria
e quella di Costantinopoli sono stati
cristiani egiziani, catalani, franchi e veneziani,
ma ora c’è spazio anche per un Dio più antico.
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