Non c'è più storia, l'inverno è finito
e per scendere all'estate mi occorre poco,
una faccia meno timida, la voce meno rauca,
le gambe meno storte, il pelo meno corto.
Fra i piccoli che urlano, le sirene che stonano,
le storie dei più deboli, perderò la postura
semirigida, il passo crepitante di pozzanghere,
la voglia di stordire il giorno buio.
Un po' di luce in più, un po' di sole in più,
un po' di fiori in più,
sostegni vitaminici per ripetere l'amore.
Caro Paolo, bei versi e belle sensazioni! Forse si rince davvero un po'.
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