Giordano Bruno:
"Mi par cosa ridicola il dire che extra il cielo sia nulla. Di maniera che non è un sol mondo, una sola terra, un solo sole: ma tanti son mondi, quante veggiamo circa di noi lampade luminose."
Nato a Nola vicino a Napoli, bruciato sul rogo il 17 febbraio 1600.
C'è ancora. Lì a Postdamer platz, temevo che la furia ricostruttrice su Berlino est si portasse via la bella immagine a testa in giù di Giordano Bruno che uso come foto qui sopra dal 2005, data della mia prima visita. E' lì, come se quella fosse la sua posa naturale con quella testa schiacciata che lo assomiglia a Et del film di Spielberg. Giusto così. Intellettuali e poeti e scienziati, non in pochi, sono spesso a testa in giù, vanno contro, vengono da un altro mondo. Godono tutti di un trattamento speciale soprattuto se mettono in discussione ruoli e poteri, allora gli si scatenano contro chiese religiose e laiche, i fascismi, gli stalinismi, i razzismi. Allora li ammazzano e prima li torturano. Così è capitato a Giordano Bruno. Gli hanno inchiodato la lingua al palato con un solo grosso chiodo perché non parlasse.
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Impressionante qui a Berlino l'esercizio quotidiano della memoria, non puoi sfuggirgli. Come a Milano non puoi sfuggire alla pubblicità delle mutande, soprattutto delle donne, qui non sfuggi alla memoria del nazismo. Postadamer platz è attualmente tappezzata di foto di polacchi deportati e condannati al lavoro forzato dopo il '39.
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La città si dilata su una superficie otto volte superiore a quella di Milano. Tre milioni e mezzo di abitanti, pochi se pensiamo che sulla stessa superficie a NY ce ne stanno più di dieci. Le strade non sono stressate dal traffico, ma anche quando frotte di turisti si disseminano frastornate sempre in cerca di qualcosa raramente fanno resse tipo quelle di piazza del Duomo a Milano. Unter den linden, la strada usata dai nazisti per le adunate lunga un chilometro e mezzo e poi famosa per il muro dal 1961, è larga sessanta metri: non tutte sono così larghe ma aggiungendo i marciapiedi che sono larghissimi, la sensazione resta quella di territorio di pianure estese che devi conquistarti gambe in spalla. Altrimenti ti perdi tutto. In realtà ci sono le Ubahn, metropolitane sotterranee che ti portano ovunque, e poi ci sono le Sbahn che sono come le Ubahn solo che viaggiano in superficie ma su percorsi sopraelevati o comunque protetti dunque veloci come le prime. Non puoi pensare di andare da un quartiere a Ovest a uno a Est a piedi, ti va via la giornata. Da un quartiere all'altro invece si va in metro ma con la bici. Grandi biciclette che nei vagoni occupano grandi spazi e devi stare attento a non esserne infilzato.
Caro Paolo, molto belle le tue cronache berlinesi. Sì la memoria è davvero incombente e ti insegue sempre, anche perchè tendono a ricostruire tutto come era. Non mi ero reso conto, invece, di quanto poche siano le chiese e tutto il discorso del gotico! Tremendo il Duomo, con la sua pesantezza.
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