ELOGIO DEL COMMIATO
( in occasione dei funerali di Primo Moroni)
Al primo sparo s’é squarciato il cielo
palesando a noi che il nulla era
e fece così più care le schegge nei cuori trafitti.
Salute a te nobile scorta che onori così bene , e la ritardi, questa Morte
e abbassando il cielo lo sveli pullulare di stelle e pianeti .
Al secondo sparo ha esitato
quel medesimo cuore scheggiato
a mescolare di vita la morte:
eppure gli uni
già intonavano canti gentili
altre colmavano spazi
con molli passi di danza.
Al terzo sparo la tua Morte, fratello,
s’é fatta prudente
con roseo pallore da giovinetto
in veste vermiglia
ha atteso tra noi paziente
il muto consulto e lungo degli sguardi
lo scanzonato saluto mesto tra noi.
Salute a te nobile scorta che hai preso per mano così bene la sua Morte
e l’hai resa paziente con gli spari colorati e le danze, lei che immediati
abbandoni del cuore pretendeva.
Al quarto sparo
parole di mescolanza s’é detta la folla
di doppie radici nell’amore
e in quelle parole
che dicevi di memoria e di futuro.
Il quinto sparo sul selciato fumigante
a tutti ha disvelato
dei rami d’inverno la calda giovinezza
dei fiori quasi nati la piena maturità
la salda vertigine dei sogni.
Salute a te, nobile scorta del corpo presente e immateriale, bene hai conservato
il timbro della sua voce per il nostro ristoro e in egual modo celebrasti
echi e luccicanze.
*
sul sagrato della chiesa la mattina del funerale i compagni e le compagne di Calusca hanno fatto una scenografia così emozionante con quei petardi colorati e le danze che sovrastava la mia commozione per Primo, uno degli eventi più laici cui ho assistito, lo scopo era quello di festeggiare la vita e relegare la morte in un canto.