E' accompagnata dai disegni dell'amico poeta e artista Massimo Dagnino che ha interpretato il testo con una forza espressiva ed enigmatica per me emozionante.
La stampa è così accurata che ringraziare è d'obbligo ma è poco. Le carte sono state scelte dall'artista Bruno Conte.
Quelle che seguono sono le prime strofe:
Per fissare i rinvii della memoria
è utile il disegno di una mappa.
In quel territorio s’intrecciano tuttora
ai due campi, è certo,
turchi, greci, spagnoli, italiani abitano
periferie chiassose dove le risse scoppiano
frequenti.
A Sud i due campi contigui sono separati
da una fitta rete di ferro.
Gli abitanti del campo a Nord,
per entrare in quello a Sud, devono possedere
un pass, il più delle volte non serve,
i volti infatti sono quasi sempre gli stessi.
Stagionali e avventizi sono rari
ma forse è la memoria che immobilizza
lo scenario.
è convinto che la libertà assoluta non esiste
“…but I want to be free
to choose
my slaveries, you
see?”.
A est del campo, lasciando correre lo sguardo
lungo la pianura fino all’orizzonte,
tutto appare deserto, è non conosciuto.
Qualcuno potrebbe dire che qui
l’unica religione è il lavoro.
Sul permesso di lavoro, controfirmato da un
religioso, deve comparire la religione professata.
Con qualche insistenza si riesce infine a ottenere,
evitando il balzello, la scritta keine religion.
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