martedì 12 luglio 2022

"...pianzotto pestapevere co' l'oio de bacalà te misi la polenta per il povero soldà." Pestavano spezie e ci lacrimavano dentro in quella antica fabbrica

Dalla mia infanzia triestina del dopoguerra la memoria mi rimanda ogni tanto (i nipotini!) una filastrocca che suona così: pianzotto pestapevere co' l'oio de bacalà te misi la polenta per il povero soldà. La filastrocca ha un risvolto di classe, pestavano spezie certi operai e ci lacrimavano dentro in una nota fabbrica triestina. Certo tutti gli adulti o quasi da cui ero circondato a fine anni '40 erano operai e avranno avuto motivi cogenti per tenere alla larga mocciosi piagnucolosi. Non c'era tempo. Mio zio che lavorava nel porto, amava moltissimo il figlioletto nato da seconde nozze ma erano ceffoni se partiva col piagnucolio. Di quella infanzia la memoria mi rimanda  anche altro, soprattutto le immagini legate alla guerra. Gli strilli delle sirene, le scale scese a precipizio, i vetri in frantumi, l'oscurità del rifugio sotto casa, il fango del tunnel dove riparavamo. Da adulto, pur trascurando di chiedermi cosa avevo a che fare con polenta e baccalà per il povero soldato, ho fatto comunque un po' di conti.  Era evidente che quel rimproverare e sbeffeggiare il pianto dei bambini, non solo il mio, era una pressione educativa perché smettessero appunto di fare i bambini e si comportassero un po' di più da adulti. Bisognava lavorare. Non c'era tempo per pensare che spesso il pianto dei bambini è dovuto al loro sentirsi incapaci di rispondere alle aspettative degli adulti, di fare bene quello che vogliono ma appunto soprattutto quello che loro si aspettano, perché sappiamo anche che una gran parte dei messaggi educativi arrivano loro non dall'intervento diretto ma dai comportamenti, dai modi di fare, dai gesti spontanei.  

La mia generazione ha avuto meno bambini/e piagnucolosi/e, vuoi per un relativo benessere di massa dovuto al fatto che il lavoro non mancava come oggi, vuoi perché il conflitto generale di classe tra operai e capitale, culminato nelle lotte degli anni settanta, aveva determinato una redistribuzione più giusta dei carichi di lavoro e della ricchezza, vuoi perché il clima generale di analisi critica che investiva tutto il mondo aveva aumentato di molto le consapevolezze di tutte/i. C'era un po' più di tempo per ascoltare. E più allegria.

Dubito che bambini/e piagnucolosi/e di oggi finiranno per mescolare polenta per i soldati anche se la guerra è qui vicino. Certamente i governi non permetteranno che ciò accada. Il loro mandato semmai è quello di garantire ai benestanti per primi e ovviamente a tutti i ricchi attuali e ai loro bambini, maschi e femmine, grosso modo lo stato attuale. Aumenteranno invece, per equilibrare in stato di crisi permanente l'accesso di classe ai consumi migliori, disoccupati e/o working poors di tutti i generi i cui figlioli non avranno tempo per piagnucolare. Ad essi forse non mancheranno nemmeno i giochi luccicanti della nuova tecnologia, solo che al pari di tutte le altre necessità materiali, dal cibo ridotto a spazzatura, alla sanità e alla sicurezza rese nulle, saranno da usa e getta, al pari della loro fanciullezza.



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